Saturday 25 April 2020

Il coronavirus può provocare gravi ictus (anche) in giovani adulti

È allarme negli Usa per giovani o persone di mezza età morti per ictus positivi al coronavirus, gente che non si era nemmeno accorta di essere malata. Lo racconta il Washington Post in un articolo che parte dalla situazione al Mount Sinai Beth Israel Hospital di Manhattan che lamenta una carenza di medici per curare tutti i pazienti con ictus, tutti tra i 30 e i 40 anni e tutti infettati dal coronavirus .

Pazienti molto giovani

J Mocco, direttore del Mount Sinai’s Cerebrovascular Center, ha dichiarato che il numero di pazienti arrivati con coaguli di sangue nel cervello è raddoppiato durante le tre settimane dell’ondata di Covid-19. Più della metà erano positivi, giovani e per lo più senza fattori di rischio. In una lettera che sarà pubblicata sul New England Journal of Medicine la prossima settimana, il team del Mount Sinai espone in dettaglio cinque casi studio di giovani pazienti che hanno avuto un ictus di 33, 37, 39, 44 e 49 anni. Le analisi suggeriscono che questi pazienti hanno sviluppato il tipo più mortale di ictus “da occlusione dei grandi vasi”, che colpisce persone di età media di 74 anni. Sembrerebbe essere collegato al problema di coaguli di sangue che il virus provoca in tutto il corpo. Un coagulo iniziato nei polpacci potrebbe migrare verso i polmoni, causando un blocco chiamato embolia polmonare, coaguli vicino al cuore possono causare un attacco di cuore (altra causa di morte nel Covid-19), un coagulo sopra al cuore probabilmente andrebbe al cervello.

Sintomi neurologici nel 36% dei pazienti

«Anche uno stato confusionale o le convulsioni possono corrispondere ad altrettante manifestazioni dell’infezione da nuovo coronavirus, che può esordire anche così. In tante città del nord sono state attivate delle unità “Neuro-Covid-19”», scrive il Policlinico Gemelli (QUI il testo completo) in un articolo che si occupa di questo tema grazie al professor Paolo Calabresi, Ordinario di Neurologia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore della UOC di Neurologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Nel pezzo si legge la conferma dell’interessamento del cervello da parte del virus: «Uno studio cinese sostiene che sintomi neurologici (eventi cerebro-vascolari, alterazioni dello stato di coscienza e alterazioni muscolari) sono presenti nel 36% dei pazienti con infezione da coronavirus. I sintomi neurologici nei pazienti Covid-positivi possono manifestarsi come ictus nel 6% dei casi (il virus influenza profondamente i meccanismi della coagulazione), come alterazioni dello stato di coscienza (confusione, stato soporoso, ecc) nel 15% e come danno muscolare nel 19%. Altri pazienti presentano uno strano e persistente formicolio alle mani e ai piedi (acroparestesia) e sintomi da encefalite».


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